«Odo. Cara la notte ai morti / a me specchio di sepolcri, / di latomie di cedri verdissime, / di cave di salgemma, / di fiumi il cui nome greco…... read more →
«A Mineo l’estate scoppia improvvisamente, senza che nessuno se lo aspetti. Ma nel volgere di una settimana il sole si fa violento e le catapecchie sbilenche, accumulate l’una sull’altra perdono…... read more →
«Le stelle ammiccavano più forte, quasi s’accendessero, e i tre re scintillavano sui fariglioni colle braccia in croce come Sant’Andrea. Il mare russava in fondo alla stradicciuola, adagio adagio, e…... read more →
«Alcuni giovani, due dei quali tenevano al laccio grandi cani, stavano fermi davanti alla Pasticceria Svizzera appoggiati con la schiena agli stipiti della porta; loro erano in pieno nella vita…... read more →
«Assicurano che il primo nome di Catania fosse quello stesso del monte: Etna, e che i fenici la chiamassero poi Katna per significare che era piccola…E come dal mare la…... read more →
«Quando il cielo di Catania è fosco di scirocco, la luna vi si stempera come un’arancia disfatta; una polvere appena luminosa avvolge gli uomini e gli edifici, e l’intero universo…... read more →
I pastori in fondo, accanto al fonte, sorrisero e si guardarono negli occhi. Le donne, già in ginocchio, si prostrarono ancora, invocando san Nicola d’Alcàra e d’Adernò, san Calogero di…... read more →
Taormina, mia mignon, è dove maisempre s’arriva, pellegrinidal cuore di rughe, in tempo per vivere«obliti/obliviscendi»una seconda volta la vita. S. D’Arrigo, Taormina, mia Mignon, in Codice siciliano, Mondadori Milano 1978.... read more →
Il sole di là di San Fratello, oltre la criniera del monte mandava bagliori d’oro vecchio bizantino verso l’alto, ginestra spessa, menta finocchio rosmarino, leandro e balico, rosine di rovacci,…... read more →
‹‹Vedo da lontano il mio paese, così patetico e invitante nel ricordo, bello soltanto dove proprio finisce, nella campagna piena di violette e d’asfodilli, senza gli uomini del Circolo, dei…... read more →
