«Un mondo ove si ritrasse un tempo per mai ricomparire, per evento di natura o soprannatural volere, ogni vena d’acqua, seme di vita o fior di gentilezza, ove sovrano regna il cardo, lo spino e il pomo giallo di Sodomia combusta. E in tale abbaglio, lontano sopra un alto colle dominato in alto dal castello, si scorgea, come da dietro lastre di cristallo, sfocato o svaporante, il grosso paese di Salemi. Luogo di delizie oppur del sale, secondo il senso arabo e grecanico».
Vincenzo Consolo, Retablo, cit., p. 87.
