Giu 20

Sebastiano Aglianò, Questa Sicilia

«In Sicilia si sente toccar finalmente la terra. Hanno termine tutte le sfumature, gli stati nebulosi, le incertezze dell’atmosfera, e subentrano i toni assoluti, essenziali. Si sa che il mare è azzurro, ma in Sicilia è proprio azzurro, senza sottintesi; come azzurro è il cielo e bianchissima la roccia calcarea. Gli aranceti si presentano con un verde cupo tra cui trasalisce il rosso, altrettanto intenso, altrettanto sicuro. E i fichi d’india aggrappati alle rupi e le agavi virulente sotto il sole di mezzogiorno scarnificano il pensiero fino ad allucinarlo. I colori più spietati abbagliano l’occhio, gli impediscono la contemplazione meditativa, ma lo fermano in dolce stato di riposo. Chiudeteli per un momento i vostri occhi, e non vedrete più nulla, assolutamente nulla, neanche a scavar profondo nella vostra mente; apriteli e vi accorgerete che l’universo è sopra di voi, implacabile.»
Sebastiano Aglianò, Questa Sicilia, Corbo e Fiori Editore, Venezia, 1982, p. 34.

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