Giu 20

Girolamo Ragusa Moleti, Il signor di Macqueda

«Per chi non lo sapesse, la Villa Giulia di Palermo è un giardino a riva di mare, in giardino pieno di ombre la mattina, pieno di voluttà la sera; bello sempre. Come piace girare per quei viali puliti, pieno di fiori!… in quel giardino, v’è una gran gabbia dove stan prigionieri tanti uccelli, varii di grandezza, di patria, di penne, dai bengalini del beccuccio rosso che si stan sullo stesso saltatoio, vicini vicini, e si carezzano, si beccano leggermente, fino ai pappagalli d’Affrica dal becco uncinato che, prigionieri ribelli, tentano tutte le gretole e poi si ficcano entro un anello e vi si dondolano, vi si cullano nelle interminabili ore di nostalgia».
Girolamo Ragusa Moleti, Il signor di Macqueda, Lombardi Editore, Palermo, 1996, p. 146.

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