Giu 18

Lo stretto, Stefano D’Arrigo

Intanto che camminava verso la punta del promontorio femminoto, il cielo davanti a lui sullo Stretto passava dall’ardente imporporato a una caligine di guizzi catramosi. Quando s’affacciò sul mare, e ancora si vedeva chiaro per dei barbagli madreperlacei dell’aria, la notte senza luna sopraggiunse di colpo con quel repentino e temporalesco passare dalla luce all’oscurità con cui cadono, anche nella più chiara estate, le notti di luna mancante.

Stefano D’Arrigo, Horcynus Orca, Rizzoli, Milano 2003, p. 3.

 

«Quella rarità di doppio mare, forse unico al mondo, affiumarato fra isola e continente, come fra due sponde, subissato di reme, con pesce marino sopra e pesce oceanico sotto, doveva prestarsi a una perenne e varia imboscata …»

Stefano D’Arrigo, Horcynus Orca, Rizzoli, Milano 2003, p. 153.

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