‹‹Vedo da lontano il mio paese, così patetico e invitante nel ricordo, bello soltanto dove proprio finisce, nella campagna piena di violette e d’asfodilli, senza gli uomini del Circolo, dei caffè, delle farmacie, delle Società. A quest’ora i giovani giuocano a briscola, i vecchi continuano da almeno cinquant’anni la stessa partita di treesette, le fanciulle che si fanno lentamente dello stesso colore dei fichi secchi accendono ceri votivi a Sant’Antonio da Padova››.
Francesco Lanza, Appunti, in Storie e terre di Sicilia ed altri scritti inediti e rari, Sciascia Editore, Caltanissetta, 1985.
