‹‹Insieme gli si era aperta dinanzi la città di Scicli, con le corone di santuari sulle teste di tre valloni, con le rampe dei tetti e delle gradinate lungo i fianchi delle alture, e con un gran nero di folla che brulicava entro un polverone di sole giù nel fondo della sua piazza da cui parte e s’allarga verso occidente un ventaglio di pianura. […] “Ma che cos’è?” domandò. “È Gerusalemme?” […] “Forse è la più bella di tutte le città del mondo”››.
Elio Vittorini, Le città del mondo, in Le opere narrative, Mondadori, «I Meridiani», 1996, vol. II, pp. 375-379.
