Lug 01

Vincenzo Consolo, Retablo

«E avanti, lasciato il monte Calèmici sulla dritta e il monte Pietralunga sulla manca, oltre una vigna e un bosco d’olivi saraceni, antichi e tormentati, assai contorti, ma vivi e forti, giunsimo al villaggio Vita […] Serena e dolce come un ruscelletto, sembrava quella di Vita trascorrere mezzo la strada che mezzo trascorrea mezzo le case lunghe disposte lungo le due sponde. Casette basse, in pietra viva e calce, con sopra l’architrave della porta, a mo’ di verde cielo o tetto, una pergola fitta sostenuta dalle travi, da cui pendevano grappoli bianchi d’un’uva zuccherina che chiamano zibibbo».

Vincenzo Consolo, Retablo, cit., p. 86.

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