«Di tutte le mani che alzarono muri / nell’isola, mani greche o sveve / mani di Spagna mani saracene, / muri di solleone e dell’autunno, / di tutte le mani anonime e ornate / di sigilli, vedo ora / quelle che gettarono case / sul mare di Trabia. Linee verticali, / avvolgimenti dell’aria inclinati / dalle foglie dell’acacia e dei mandorli. / Oltre le case, laggiù, fra i lentischi / delle lepri, c’è Solunto morta».
Salvatore Quasimodo, Nell’isola, in Dare e avere, in Id., Poesie e discorsi sulla poesia, a cura di G. Finzi, Mondadori, “I Meridiani”, Milano 2001, pp. 252-253.
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