Giu 18

E. Vittorini, Il garofano rosso

I piccoli delle classi ginnasiali si rincorrevano da marciapiede a marciapiede, urlando, fin su allo sbocco di Piazza del Duomo che chiamavano Ponto Eusino, e là subito le loro urla selvagge risuonavano più larghe e cantanti quasi come su un’aperta campagna. Là era difatti una campagna di sole: piazza Duomo; amplissima nel suo asfalto ancora fresco, con le sue palazzine rosse settecentesche a semicerchio, col suo puzzo di preti che veniva dall’Arcivescovado insieme ad un odore di limoni, e la gradinata del Duomo dal sommo della quale si scorgeva oltre tetti e tetti una striscia abbagliante di mare canuto.
E. Vittorini, Il garofano rosso, in Opere, I Meridiani, Milano 1974, p. 225.

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